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Epoca Romana

Una storia millenaria


La particolare posizione del paese di Bergamasco, lungo l’asse del Belbo, al confine fra pianura alessandrina e colline del Monferrato, quasi a metà strada fra Nizza e Alessandria, ha tutti i requisiti per essere definita “strategica” e dunque non stupisce che già in epoca romana l’area fosse oggetto di interesse per ragioni di presidio militare.


Questa ipotesi ha trovato conforto nel 1985, con il ritrovamento di un sarcofago (detto “Sarcofago Calventius”) risalente al II secolo dopo Cristo, in un cortile della cascina S.Cristoforo.


Non ci sono riscontri per sostenere che la presenza romana avesse carattere residenziale, ma è comunque corretto affermare che Bergamasco può contare su una storia millenaria: il nome del paese, infatti, viene citato per la prima volta in un documento del 1014, “Monumenta Germaniae Historica”. Bergamasco vi viene indicato con la definizione di “Castellum”, ovvero di insediamento permanente, circondato da mura a pianta quadrata, con quattro torri agli angoli e quattro porte.


La porta carraia, principale accesso al paese, si trovava al termine di via Roma, nella zona denominata “Rambe”. All’inizio del XIII secolo, al pari di altri paesi, completò la sua fortificazione dotandosi di un fossato pieno d’acqua che lo circondava su tre lati, mentre sul quarto, attraverso dei riporti di terra, fu elevata una collinetta su cui venne costruito un castello.


Dal 1453, Bergamasco ottenne il privilegio di reggersi con statuti speciali, diventando di fatto un Comune a sé stante e non più una dipendenza di Incisa.


Con la Pace di Lodi, divenne federato col Marchesato del Monferrato. A fine Quattrocento, un avvicinamento del marchese Oddone al ducato di Milano provocò la reazione dei Visconti, che decisero di muovere guerra al paese e occuparlo con il condottiero Gian Giacomo Trivulzio, che nel 1499 lo mise a ferro e fuoco.